Le professioni dell’aiuto e la coerenza logica

Da poco ho iniziato a fare volontariato in un’associazione che opera sul territorio, come parte di un’unità di strada.
Ai suoi iscritti l’associazione offre alcune conferenze formative su vari argomenti connessi al suo operato. Oggi ne ho seguita una sulle modalità ottimali di relazione di un operatore con l’utenza. Ho sentito dire che una delle cose più importanti è che quando ci si approccia a qualcuno “non bisogna ragionare tramite schemi.” Si diceva perché si voleva cercare di evitare il pregiudizio, ma invece di dire: “cercate conferma delle vostre ipotesi, siate disposti a metterle in discussione e ad imparare sempre” si diceva la cosa più sbagliata che si possa fare. Evitare di creare uno schema significa anche non poterlo modificare, non avere strumenti per comprendere, per imparare. Significa creare degli inabili al pensiero e all’azione.
Le scienze meno esatte, come la medicina, ma soprattutto le scienze sociali e la psicologia sono quelle che più di tutti necessitano un processo di validazione delle loro ipotesi e di fonti attendibili, senza questo perdono il valore e l’efficacia che potrebbero avere. Dare le cose per scontate, affidarsi al senso comune riduce drasticamente l’impatto che queste discipline potrebbero avere sul benessere di tutte e tutti noi.
Purtroppo i professionisti vecchi che continuano ad agire secondo i loro schemi appresi spesso sul campo e senza grande formazione, che non si innovano e che non mettono in discussione le loro modalità sono la norma.

13/05/24

Falesie

Esplorare il territorio, cercare un appiglio, combinarlo con i successivi. Piccoli spostamenti: anche i più piccoli aprono nuove direzioni. Coraggio, determinazione e una buona compagnia.

Baby reindeer

Caro diario,

buon primo maggio passato. E’ stata una giornata alternativa oggi, anche se era partita come molto monotona ed è piovuto quasi tutto il giorno.
Tranne per una mezzora nella quale ho deciso di uscire ed andare al concertone. Sono arrivata che ero completamente zuppa, da strizzare.

Alle volte mi pare che ci si imprigioni nelle nostre case comode, si abbia paura della pioggia, dei sorrisi, di dire buongiorno a chi incontri lungo il marciapiede.
Roma non è una città facile: siamo tanti.
Ci saranno ragazze che vivono a Pechino che hanno una storia simile alla mia. Chissà come la vivono, come la pensano.

E’ bello poterti scrivere anche quando non c’è nulla di particolare da dire, come oggi.
Labile filo fra follia e normalità: baby Reindeer mi ha un po’ turbata. Era consigliato da Internazionale… è figo ma anche inquietante. Ha una fotografia che accentua atteggiamento ossessivo dei personaggi principali. Lunghi primi piani saturati si ci caricano del dolore di Martha e di Donny e nei loro occhi sgranati ci perdiamo, come loro, ci allontaniamo da noi stessi, rimanendo fermi, incapaci di agire.
Sì, mi ha lasciata un po’ turbata. Ed è bene, fa sentire vivi: anche il disagio talvolta fa piacere.
Nulla: di nuovo pensavo che forse dovrei, potrei.. allora mi sono detta che forse l’errore che continuo a ripetere è voler diventare qualcos’altro. Forse non riuscirò in nulla finché cercherò di essere diversa da quella che sono.

Il mondo è pieno di stranezze.

01/05/24

Tepore e stelle

Se non temessi i quarantacinque gradi che arriveranno da qui a qualche settimana sarei serena sta sera, in questa tiepida aria calma. L’abete del giardino condominiale cresce tranquillo, le sue nuove foglie smeraldo sono già lunghe quanto quelle dell’anno scorso. Si può stare in felpa e sandali. Gatti e lucertole si nascondono da qualche parte. Il tempo scorre lento, il mondo sembra in pace.

Io non voglio

Io non voglio

Io non voglio fare l’operaia, la venditrice o la commessa,
né l’avvocatessa, la manager, l’imprenditrice, la dottoressa.
Non voglio fare l’architetto, non voglio fare l’ingegnere,
non voglio dover scegliere un mestiere.
Non voglio dovermi fare amici che non conosco,
Non voglio dovermi fare nemici che non conosco.
Non voglio nemmeno vivere da sola nuda nel folto del bosco
o mangiare radici in una comune di amici.
Non voglio convincere nessuno di cosa è giusto e cosa è meglio,
non voglio trovare risposta ad una domanda che nemmeno mi sarei mai posta.
Non voglio ignorare chi mi sta a cuore né voglio dover capire il mio dolore.

Voglio solo rimanere dove sono
a guardare il tramonto e, domattina, l’alba.

Caro Diario

Caro Diario,


La cosa che mi piace di più di questa casa è il colore delle piastrelle del bagno e dei pensili della cucina: turchese.
Anche quando sono sola, da quando sono piccola, mi sento sicura immersa in questo colore.
Caro Diario, sarebbe bello che ci fosse qualcun altro a leggerti oltre a me fra qualche anno. A volte riapro le tue pagine e cerco imperterrita qualcosa di diverso da quello che ci ho visto scrivendole. Sai, non ci avevo mai pensato che il turchese è la sintesi di un cielo azzurro e delle foglie verde chiaro di alberi mossi dal vento.
Dimmi perché, caro Diario, continuo ad innamorarmi di anime che vedrò una volta sola, e il mio viso è umido da sta mattina di lacrime che gocciano senza tempo, come acqua da un rubinetto poco stretto.

Identità

E’ bello cercare di definire i concetti – Cos’è l’identità?
Nel mondo delle idee i concetti si definiscono e nello stesso tempo sul pianeta Terra si usano. La comunicazione fra i due mondi è bidirezionale.
L’identità è la relazione di A con A.
E cosa definisce l’identità di una persona?
L’identità è ciò che mi rende uguale a me stesso e diverso dagli altri. Ma è già questa una tautologia dato che altro è per definizione qualcosa che non sono io, dunque qualcosa di diverso. Cosa fa parte della mia identità?
Esempio: fa parte della mia identità che mi piace il pesce o che preferisco il freddo al caldo o magari che non ho Whatsapp? e che sono nata a Roma? sì? Anche se questa città non mi piace?
E se invece non volessi distinguermi dagli altri ma accomunarmici? Allora l’identità sarebbe ciò che distingue il gruppo di riferimento dal resto. Ma se nessuno rivendica di essere diverso allora siamo tutti lo stesso. Se nessuno dice di essere diverso da A siamo tutti A.

Acqua condensata e cristalli di ghiaccio

Quelle che comunemente si dicono nuvole e propriamente nubi sono un tipo di idrometeora. Costituite da particelle di vapore acqueo condensato e/o cristalli di ghiaccio si trovano sospesi nell’atmosfera grazie a correnti ascensionali o in stato di galleggiamento. La forma di alcuni tipi di nube è assimilabile ad un frattale con una tipica auto similarità.

Antartide
Colline
Mare
Orizzonte
Nube

Una voce di passaggio

Instagram è violento, ti prende, ti scuote, pur di avere la tua attenzione. Parla, ti imprime nella retina colori, movimenti. Segue il filo rosso emotivo, diverso per ognuno, che l’algoritmo è così bravo ad intuire. Pur di catturarti, ipnotizzarti ed estorcerti il like è capace di raccontare cose che non gli interessano, a cui non tiene.
A me ci sono cose che interessano, a cui tengo. E ve le voglio raccontare, per bene, con tutte le parole che mi servono, senza paura che la vostra pazienza si esaurisca e voltiate storia. Succederà, pazienza! Potrete tornare qui quando vorrete saperne ancora.